ISOLE, PITTORI & SIRENE di Marco La Rosa

Su Miribar esistono un solo oceano e un solo continente, che di quell’oceano è isola. Il continente si estende per 40 milioni di miglia quadrate; l’oceano, profondissimo, misura un metro di diametro. Tutti gli abitanti si recano ogni anno in riva all’oceano; smisurate tribune, alte miglia e miglia, li accolgono. Le scalinate sono percorse incessantemente da venditori di binocoli. Il pittore è disperato; da anni, nell’affanno della pittura, perde l’istante in cui dall’abisso emerge, fugacemente, la sirena.

Su Specilia esistono miliardi di isole. Ciascuna è circolare e un’unica palma è sufficiente ad ombreggiarla. Su ogni isola un naufrago affamato e immortale parla con gli altri naufraghi, separati da un oceano reticolare che li distanzia di cinquanta metri. Urlano, per farsi udire. Uno di loro, pittore, tenta invano di mostrare ai lontani vicini le opere sue, e si dispera. Sirene fameliche percorrono i bracci di oceano, pronte ad azzannare chi volesse congiungersi ad altri per sesso, cannibalismo o compagnia.

Come è noto, su Xadivar umani e sirene si accoppiano. Ciò è giocoforza, poiché tutti gli umani sono maschi, e tutte femmine le sirene. Sulle isole avviene la riproduzione. Gli umani gettano le esche dalle scogliere, le sirene si affollano, altri umani le catturano con le reti. Regole complesse governano le precedenze di scelta, poi le coppie si appartano. L’umano pratica con un coltello una vagina artificiale nella sirena, e copula. I maschi neonati saranno abbandonati sulle spiagge, le femmine percorreranno l’oceano. Col sangue delle ferite, improvvisati pittori disegnano geometrie scaramantiche sopra le rocce.

Su Rabirim esistono un solo oceano e un solo continente, che di quell’oceano è isola. L’oceano si estende per 40 milioni di miglia quadrate; l’isola, altissima, misura un metro di diametro. Sull’isola, perennemente in piedi, vivono due coppie. Ogni sera si avvinghiano, per non precipitare nel sonno. Ogni anno partoriscono un figlio. Se i due figli sono di ugual sesso, li uccidono e li seccano al sole; poi, fino al prossimo parto, se ne cibano, e sono gli anni magri. Se i figli sono di sesso diverso, uccidono il padre del maschio e la madre della femmina, e di loro e dell’altro neonato solitario si cibano fino a che la nuova coppia non sarà pronta, e sono gli anni grassi. Le sirene che vivono nell’oceano hanno scavato la base dell’isola, e porranno fine alla catena di omicidi. Un pittore, chiamato a immortalare il pietoso crollo, tarda a venire.

E io vivo su questo vulcano marino. La sua bocca erutta una lava che presto solidifica in rena incessantemente franante. Su questo declivio in moto perenne mi affanno, con altri prigioni. Il ciclo della lava, dalla bocca del vulcano all’immersione nell’oceano, dura esattamente quattro ore, ma solo dopo una la rena è praticabile; tre ore, quindi, è il tempo dato al nostro riposo. Poi tocca arrampicarsi all’infinito, un passo avanti e tre indietro, e guadagnare altre tre ore. Il pittore non sa dove posare il cavalletto. Con un pezzo più grosso di lava mi sono aperto due branchie sul collo. Appena avrò finito di arrampicarmi mi amputerò una gamba, così, trasformato in sirena, sarò salvo.

(Marco La Rosa)

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