GLI SCRITTORI UNGHERESI IN DIFESA DELLE LIBERTA’ FONDAMENTALI

Per il tramite del nostro amico Nino Contiliano ci giunge da Giovanni Fontana
questo appello della Presidenza della Società degli Scrittori ungheresi,
che lo sta distribuendo in tutte le lingue per chiedere l’appoggio delle testate democratiche
alla protesta contro la restrizione delle libertà fondamentali in Ungheria.
Volentieri aderiamo.

 

Il Parlamento ungherese ha recentemente discusso e adottato una proposta di legge su “Azioni più forti contro i delinquenti pedofili e modifiche a determinate leggi per la protezione dei bambini”, di cui il passo più noto e controverso è il seguente:

“Al fine di garantire le finalità della presente legge e i diritti dei bambini, sono vietati ai minori di diciotto anni la pornografia e i contenuti che raffigurano la sessualità fine a se stessa o che promuovono o rappresentano la deviazione dall’identità di genere, la riassegnazione di genere e l’omosessualità.”

Non è necessario essere un giurista né un linguista per notare, già nel titolo, e poi nel dettaglio del testo riportato, come si cerca di confondere l’assoluta necessità di un’azione legislativa più forte contro la pedofilia con le drastiche restrizioni della libertà di opinione e di espressione artistica, così come dei diritti fondamentali dell’uomo. Per scopi politici, tematiche non legate tra loro sono state deliberatamente giustapposte, distorte e oscurate. Infatti, rappresentare non equivale a promuovere, così come l’omosessualità non equivale alla pedofilia. O la destra al fascismo, la sinistra al comunismo, un ungherese ai filogovernativi (e viceversa). Il rifugiato al terrorista. Il denaro pubblico al bene privato. L’informazione alla propaganda. Il governo al potere.                                                                   La lista potrebbe continuare all’infinito. Se interpretiamo letteralmente la legge, e non possiamo comunque fare altro, è chiaro che sulla base di tutto ciò, la letteratura mondiale, altre forme d’arte ed essenzialmente una parte importante della cultura universale saranno rimosse dall’istruzione pubblica per essere relegate nei programmi notturni dei media. Il lavoro di molti dei nostri colleghi scrittori non potrà più essere un tema per l’esame  di maturità in futuro. Pertanto, il governo ungherese ha imposto in parlamento una legge completamente inutile, sciatta e prevedibilmente inapplicabile, che difficilmente avrebbe potuto avere altro scopo che: 1. lanciare la campagna elettorale; 2. distruggere la coalizione di opposizione; 3. violare la dignità umana e rendere impossibile la vita di vari gruppi dei suoi cittadini per meschini scopi politici e giochi di potere. E non a caso, come ulteriore successo, compiere un altro passo decisivo verso la limitazione più ampia possibile della libertà di opinione e di espressione artistica.

La Società degli Scrittori Ungheresi protesta contro la restrizione delle libertà fondamentali, la politica di divisione e dannosa del governo ungherese e l’introduzione e l’applicazione di questa legge. Allo stesso tempo, se il governo intendesse davvero tutelare i giovani ungheresi, senza che glielo abbiano chiesto, cresciuti sulle odierne piattaforme mediatiche, che considerano la libera scelta e la fruizione dei vari contenuti come principio fondamentale, e che sono comunque aperti, sensibili, illuminati e informati, allora gli auguriamo buona fortuna.

Tuttavia, temiamo che non fosse questo il caso. Inoltre, la situazione è molto più grave di quanto si possa leggere dal testo di una legge. Abbiamo raggiunto un atteso e memorabile punto di declino storico. In questo momento ogni cittadino ungherese responsabile ha il dovere di opporsi a tutto ciò.

La presidenza della Società degli Scrittori

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*